Sommità del Monte Pasubio, Zona SACRA
"Il proposito di far coincidere la dichiarazione di Festa Nazionale del 4 novembre - giorno dell'apoteosi della nostra guerra - con l'elevare a dignità di monumenti nazionali le località dei nostri campi di battaglia che più sono legate alla storia per immortali fasti di eroismo e di sacrifizio, corrisponde ad un doveroso e patriottico assunto...... La pratica di tale assunto richiese alcuni temperamenti. La grande distesa della nostra fronte, egualmente prodiga ovunque di patriottici sacrifizi, rendeva naturalmente perplessi nella scelta. Nel contempo, un savio criterio di pubblica economia prescriveva di ridurre le aree da destinarsi al culto per estendere la cerchia delle terre venete liberamente utili al fruttuoso lavoro dei campi ed opera feconda delle ricostruzioni. Si distinguono così alcuni capisaldi sacri all'epica lotta - o zone monumentali - capaci di riassumere e di simboleggiare in sé la visione genuina della guerra, di compendiarne le fattezze eroiche, di incarnarne il tormento, il sacrifizio e l'apoteosi..... Con tali concetti, si prescelsero e designarono le quattro zone monumentali nell'intento di riassumere in esse - quasi in simbolo - l'intera epopea della guerra. E sono il Pasubio, il Grappa, il Sabotino ed il S.Michele. Impersona infatti il Pasubio la strenua difesa della fronte tridentina, il Grappa l'incrollabile resistenza della fronte italica tra monti e mare..... Il sacro compito di conservare e di custodire le zone monumentali deve essere affidato ai superstiti dell'epopea, cioè ai mutilati e combattenti, affinché si tramandi integra la visione della lotta si rinfiammi nella tradizione orale e si nobiliti nella tangibile presenza degli artefici della Vittoria..... Così le zone monumentali scelte e designate conforme all'unanime coscienza della Nazione, la quale oramai ravvisa in quei capisaldi l'espressione più alta e simbolica della guerra, della sue ansie, dei suoi sacrifizi e dei suoi trionfi - completate dalle altre vestigia sacre - potranno ben rispondere alla loro missione storica, educativa e morale e tramandarsi nella loro integrità al culto ed alla ammirazione dei venturi. Da esse, come da un libro aperto o dalle soglie di un tempio, potrà prorompere, in ogni epoca, alta e solenne la voce fascinante della epopea, l'ammaestramento indistruttibile della nuova religione della Patria."
Roma 20 ottobre 1922
Tratto dal discorso del presidente del Consiglio dei ministri FACTA
(Successivamente verranno decretate altre zone sacre)